“It ends with us” di Colleen Hoover è famoso per i motivi giusti?
Trascinata dal successo avuto da "It ends with us" di Colleen Hoover e dalla copertina davvero molto bella, poco più di un anno fa ho letto anch'io questo romanzo. Ve ne parlo ora perché pochi giorni fa ho recuperato anche il sequel e così ho un quadro completo della situazione.
Cosa mi aspettavo da questo romanzo? Sinceramente, una storia d'amore. Nonostante avessi letto molte recensioni prima di acquistarlo non avevo capito bene di quali temi toccasse realmente.
Ma andiamo con ordine: la storia inizia in maniera molto semplice e a tratti fiabesca, ho ritrovato un mio commento durante la lettura che diceva qualcosa tipo 'per ora è carino, ma niente di che, forse troppo finto'.
Poi però sono andata avanti e da qual momento in poi non ho più ritenuto possibile parlare di questo romanzo definendolo 'carino', 'bello' o 'stupendo', come vedo spesso in giro. Perché in It ends with us si racconta una storia brutta, terribile. Si parla infatti di violenza domestica e di come la storia di un amore fiabesco si trasformi in qualcosa di oscuro e pericoloso.
Durante la lettura si viene trascinati in un vortice di impotenza e confusione, ci ritroviamo a conoscere insieme a Lily, la protagonista, l'altra faccia della persona che ha accanto. Mi rifiuto di dire l'altra faccia dell'amore, perché quello che viene raccontato non è amore.
E da qui la domanda nel titolo del post: "It ends with us" è famoso per i motivi giusti?
Ho visto tantissime volte delle adolescenti - anche delle bambine, in realtà - passeggiare per i corridoi del centro commerciale con questo romanzo in mano. Mi chiedo cosa le avesse spinte a comprarlo (forse qualche video su Tik Tok, forse la copertina accattivante) ma soprattutto mi chiedo se qualcuno si sia informato prima di farglielo acquistare. La lettura va promossa, assolutamente, ma anche la consapevolezza di ciò che si legge. Molte volte ho sentito parlare di questo romanzo come se si trattasse di una storia qualunque, diventando fan della storiella d'amore fra due personaggi, innamorandosi del protagonista, addirittura giudicando Lily per come ha deciso di reagire. Ecco, prima di iniziare questo libro io vi consiglierei di leggere la nota dell'autrice alla fine della storia. Perché pur trattandosi di finzione, di storie come queste ce ne sono tante in giro, anzi, di storie peggiori di questa nella realtà ce ne sono fin troppe.
Se togliessimo a questo romanzo il suo messaggio di fondo, secondo me, se non diamo il giusto peso a quello che l'autrice racconta attraverso il personaggio di Lily, è inutile leggerlo. Questa storia tende la mano in maniera silenziosa a tutte le Lily del mondo, quelle donne che vivono in una situazione di violenza domestica e si sentono impotenti, soffocate... persino colpevoli.
Questo romanzo mi ha logorata dall'interno, mi ha fatta sentire soffocata: ecco perché non lo considero bello, ecco perché penso che prima che una ragazzina legga questo libro c'è bisogno di consapevolezza. Perché si potrebbe fraintendere o non afferrare il senso di fondo della storia. Una storia che non è assolutamente una storia d'amore, ma la storia di Lily stessa.
E ora passiamo al sequel: ne avevamo bisogno?
Alla fine del primo volume la storia si conclude in maniera coerente ai personaggi presentati, si chiude un cerchio e si ha un epilogo soddisfacente. Poi però i lettori hanno chiesto un seguito, un lieto fine, e Colleen Hoover ha deciso di scrivere "It starts with us".
L'ha detto lei stessa che è andata così, infatti leggendo il secondo volume si sente benissimo che la trama non è chissà quanto costruita, ma piuttosto 'un contentino'. Intriso di buonismo, dolcezza e cose giuste, il sequel è in realtà abbastanza inutile.
Ho trovato però bello che l'autrice abbia raccontato il 'dopo' anche delle vicende oscure di Lily e non si sia fatta trascinare troppo dai buoni sentimenti. Cosa succede infatti dopo che si fugge da una situazione di violenza domestica?
I pensieri di Lily sulla fine del suo matrimonio, il modo di affrontare tutto ciò che ha passato e le sue conseguenze, l'impotenza giuridica contro Ryle, la lista di motivi che la tengono ancorata alle sue decisioni... tutto ciò è stato raccontato in maniera realistica e toccante.
Nonostante il romance di base di questo secondo volume sia davvero scialbo a mio parere, il romanzo si legge con piacere e scorre via velocemente.
In generale penso che la Hoover ha fatto un buon lavoro con questi due romanzi: ha raccontato una storia difficile e l'ha fatto nel modo che ha ritenuto migliore, nonostante non tutte le situazioni di questo tipo possano essere affrontate così. Ecco, ancora una volta, perché penso che prima di leggere questo libro, bisogna essere consapevoli di ciò che la storia ci racconterà.
E voi invece cosa ne pensate? Come sempre, vi aspetto per parlarne!
Vale - Il Caffè Netterario