La donna di Brooklyn: conosci la storia del famoso ponte?

28.04.2023

Eccomi qui con la recensione di questo romanzo che forse non conoscete: "La donna di Brooklyn" di Tracey Enerson Wood. (Clicca per collegarti al sito ibs.it direttamente sulla pagina del libro!)

In breve, prima della recensione. Di cosa parla? Questa è una biografia romanzata della moglie dell'ingegnere capo a cui è stata affidata la costruzione del Ponte di Brooklyn. Siamo quindi alla fine dell'Ottocento, in un periodo in cui le donne non avevano diritti e si iniziavano a creare i primi movimenti femministi. È la storia di Emily Warren Roebling, una donna che si ritrova a prendere in mano le redini del progetto del Ponte per portare avanti il sogno del marito che non può più lavorare. Una storia di forza, di coraggio, di rivoluzione.

Leggendo i primi capitoli ero così confusa e contrariata che sono andata a cercare qualche recensione online per capire cosa aspettarmi da questo romanzo. Purtroppo, però, ho trovato ben poco materiale soddisfacente, quindi ho deciso di proseguire la lettura per farmi un'idea e scrivere io stessa quella recensione che mi avrebbe fatto tanto comodo!

Quindi ci siamo. Se vi siete imbattuti in questo romanzo per caso -magari attirati dalla copertina, che è bellissima, o dalla trama, che è molto intrigante- e alle prime pagine vi siete chiesti ma cosa sto leggendo?, non preoccupatevi, è successo anche a me.

Ho trovato i primi capitoli talmente insulsi e scritti male che stavo per abbandonare la lettura. Possibile che un romanzo scritto in quel modo fosse stato non solo pubblicato, ma addirittura tradotto da una casa editrice così importante? Ora, dopo averlo concluso, capisco che in realtà il libro merita di essere letto e racconta una storia davvero affascinante, solo che i primi capitoli avrebbero avuto bisogno di esser sistemati un po'.

Il mio consiglio è di sorvolare sulla forma e sul modo frettoloso e confusionario in cui accade quel che accade nella prima cinquantina di pagine, perché poi andando avanti sia la storia sia lo stile migliorano. Che l'autrice avesse fretta di arrivare nel vivo della storia?

Detto ciò, è arrivato il momento di parlare delle cose belle. Proprio così, a dispetto di tutto è stata una lettura che mi ha emozionata moltissimo e mi ha fatta sentire partecipe e immersa fra le pagine.

La storia di Emily è una storia di azzardi e di conquiste, la storia di questa donna che sente di voler fare di più - di poter fare di più - di quello che la società le consente. Impegnata nel movimento femminista e nelle lotte delle suffragette per ottenere il diritto di voto, conosciamo Emily da ragazza, determinata e un po' frivola, ma piena di speranze per il suo futuro. Quando incontra Washington Roebling, durante la Guerra di Secessione, fra loro sboccia l'amore e anche il destino di Emily cambia per sempre.

Washington è infatti un ingegnere e il suo lavoro dopo la guerra sarà quello di costruire ponti. La sua famiglia ne ha costruiti tanti e il progetto più ambizioso è quello di collegare Brooklyn a Manhattan. Ed è proprio per portare a termine quel progetto del marito che Emily lascia i suoi sogni in un cassetto e comincia a studiare ingegneria. La sua sfida più grande, però, non è quella di apprendere autonomamente dei concetti così difficili, bensì quella di farsi accettare e rispettare in una società in cui le donne non potevano indossare pantaloni, figurarsi dirigere un cantiere.

Ho amato la tenacia di Emily nel portare avanti il progetto nonostante questo la portasse a sacrificare tutto. Mi sono sentita accanto a lei mentre leggevo di quanto poco contasse la sua opinione, di quanto poco potessero fare le donne in quegli anni, di quanto abbia dovuto sopportare per poter svolgere un lavoro che non era il suo, ma di cui avrebbero beneficiato tutti.

Ho trovato la lettura davvero d'ispirazione e non hanno guastato i dettagli tecnici ingegneristici sulla costruzione del ponte che si trovano all'interno del romanzo. Mi hanno permesso di sentirmi più vicina a Emily, più presente nella storia.

Arrivata alla fine della lettura l'autrice ha anche specificato quali fossero le parti reali e quali i dettagli adattati o immaginati e grazie a ciò ho potuto avere un quadro piuttosto chiaro della vera storia di Emily.

Sapete che sul Ponte di Brooklyn c'è una targa che porta anche il suo nome, come ringraziamento per il lavoro svolto durante la costruzione? Il lavoro sul ponte durò ben quattordici anni, durante i quali Emily mise da parte i propri obiettivi per dedicarsi totalmente al cantiere. Quando la posizione del marito venne messa in dubbio per la sua incapacità di presiedere i lavori, lei riuscì a difendere la posizione del marito e lei fece le sue veci diventando di fatto la prima donna ingegnere sul campo.

Se vi consiglio questa lettura? Assolutamente sì, perché a mio parere è una storia che merita di essere letta, interessante e poco conosciuta. Ho apprezzato anche tutto il contorno dei vari personaggi che ruotano attorno a Emily, nonostante quelle parti siano state romanzate ai fini della scorrevolezza della storia.

Una lettura che sono felice di aver proseguito, perché se mi fossi fermata avrei lasciato sullo scaffale della mia libreria un romanzo davvero sorprendente.

E voi cosa mi dite, lo leggerete?

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