Lorien Legacies: Pittacus Lore ha creato pura fantascienza
UNA SAGA CHE MERITA MOLTO PIU' SUCCESSO DI QUANTO NE ABBIA ORA. LA FANTASCIENZA NON E' MAI STATA SCRITTA COSI' BENE.
La serie Lorien Legacies è composta da sette volumi nei quali osserviamo lo sviluppo della stessa storia ampliando man mano la visuale grazie ai nuovi personaggi introdotti.
Il primo volume, Sono il Numero Quattro, ha come protagonista John Smith (Numero Quattro), un alieno proveniente dal pianeta Lorien mandato sulla Terra dopo che esso fu distrutto dai Mogadorian. Narrato in prima persona, con uno stile diretto e scorrevole, questo primo volume serve per introdurre le dinamiche della Terra, dei Lorien e dei Mog. Si impara insieme a John a governare le Eredità (che noi umani possiamo chiamare superpoteri) e si viene introdotti ai segreti che Henri, il Cêpan (guida, istruttore, custode...) di John, rivela man mano che si sviluppa la storia. I primi personaggi ai quali ci si affeziona sono quindi John ed Henri, subito seguiti da Sam Goode e, nonostante tutto, Sarah Hart, rispettivamente migliore amico e ragazza di John.
Ma che altro ha di particolare questo 'alieno', perché si chiama Quattro? Su Lorien, esistevano Garde e Cêpan, metà della popolazione era dotata di poteri e l'altra era destinata a vegliare sui primi. Dopo l'attacco dei Mog furono scelti nove bambini gli ultimi Garde, e nove Cêpan, da mandare sulla Terra per preservare Lorien e, prima o poi, riportarlo in vita. Legati da un incantesimo di protezione, i Garde potevano essere uccisi soltanto in ordine numerico. Sfortunatamente Uno, Due e Tre non sono riusciti a sopravvivere a lungo, quindi è Quattro il primo con cui facciamo conoscenza.
Se questo primo volume è adrenalinico e coinvolgente, sicuramente rispetto a tutta la saga è quello che resta meno originale, ma necessario per poter apprezzare tutti i risvolti della trama. Niente è lasciato al caso.
Sam si alza. Gli tremano le mani. Mi tiene la pistola puntata al petto. «Dimmi che cosa sei.»
«Ma che dici?» ribatto.
«Ho visto quello che hai fatto nel bosco. Tu non sei umano.»
-Sono il Numero Quattro-
Il Potere del Numero Sei si apre con un altro punto di vista, quello di Marina, alias Numero Sette, ed il suo punto di vista si alterna a quello di Quattro. Abbiamo così due storie separate che si andranno ad unire alla fine, da un lato abbiamo John e Sam che, in viaggio con la dura e combattiva Sei, devono affrontare i Mog che danno loro la caccia, dopo i disastrosi eventi del primo libro. Marina, invece, narra la sua parte di storia, dove deve convivere in un convento con la sua Cêpan, Adelina, che ha abbandonato il suo ruolo. Nuovi personaggi a cui affezionarsi e tanti eventi che si catapultano in un finale che lascia col fiato sospeso.
Dal terzo libro entrano in scena quasi tutti i personaggi e, chi più chi meno, diventano subito come vecchi amici. Ognuno con i propri pregi e difetti, ognuno con un carattere totalmente diverso stabiliscono un'armonia cameratesca. Ne La Sfida del Numero Cinque, probabilmente il volume più 'armonioso', per quanto possa essere definito tale, abbiamo infatti una visione della vita dei Garde, le relazioni che si sono create fra loro ed i legami che si stano creando. Ma... Sono gli eventi di questo romanzo che portano poi al susseguirsi di terribili eventi degli ultimi tre.
I personaggi a cui ci sia affeziona di più, oltre a John e Sei, di cui abbiamo i punti di vista per la maggior parte dei libri, sono sicuramente Nove e Marina. Incontriamo per la prima volta l'arrogante e schivo Nove nel secondo libro, ma si impara ad apprezzarlo solo più avanti. Muscoloso e strafottente, sempre con la battuta pronta e la voglia di combattere, Nove nasconde però il lato dolce, cosa che Marina invece mostra a tutti. Lei tiene al sicuro la sua parte negativa, che però, purtroppo è 'costretta' a far uscire.
Ella abbraccia me ed Otto. Restiamo in quella posizione per un po', finché Nove non si fa avanti per dare ad Ella un'imbarazzata pacca sulla schiena.
Lei lo guarda. «È il meglio che sai fare?»
Nove fa un gran sospiro. «E va bene.» Ci stringe forte tutti e tre, quasi sollevandoci da terra.
-La Sfida del Numero Cinque-
Il Ritorno del Numero Sette è forse il più triste della saga, Marina, sempre descritta come cordiale e dolce, è troppo scossa ed ha subito un cambiamento. Tutti i Garde si preparano alla terribile battaglia contro il mostruoso Setrákus Ra ed anche la piccola Ella deve sopportare il suo terribile destino.
A questo punto, però, i numeri non sono più importanti come una volta, ed anche le Eredità non sono più segrete. Gli umani devono scegliere con chi schierarsi: se dalla parte dei pallidi e mostruosi Mog o quella dei Garde.
Si arriva a Tutti per Uno col fiato in gola, si ha quasi paura nel leggere le ultime pagine, ma il finale è veramente azzeccato. Leggere le ultime righe è come separarsi da dei vecchi amici che abbiamo imparato a conoscere nel tempo.
NON SOLO UNA TRAMA ECCEZIONALE ED ORIGINALE, MA ANCHE DEI COLPI DI SCENA SENAZIONALI
A rendere speciale questa saga, oltre a ciò che abbiamo già detto, c'è sicuramente l'effetto sorpresa. Fra le Eredità che si mostrano soprattutto nei critici momenti di bisogno e le numerose imprese riuscite grazie a dei colpi di scena inaspettati, la Lorien Legacies è colma dei cosiddetti deus ex machina. Questa non è assolutamente una critica negativa, accezione che si dà spesso a questi colpi di scena, infatti è proprio questo l'elemento più bello di questa serie: la speranza di veder saltare fuori qualcuno o qualcosa che sia in grado di salvare le situazioni disastrose.
E poi, perché non parlare dei risvolti inaspettati che danno i segreti del passato di Lorien, capaci di sconvolgere le certezze dei personaggi? Tutto ciò che si sa su Lorien si apprende durante la lettura, simultaneamente ai protagonisti, con i quali si affrontano poi le conseguenze che essi comportano.
RESTA SOLO UNA COSA DA CHIEDERSI: PERCHE' QUESTA SAGA NON E' FAMOSA QUANTO MERITA?
I romanzi che spopolano in questi anni appartengono tutti allo stesso genere: distopia, young adult, fantasy e romance. Un calderone di situazioni che si va a mescolare in modi diversi ma simili fino a creare i celeberrimi Hunger Games, Divergent, Maze Runner, Shadowhunters e tutti gli altri. La trama è diversa ma le caratteristiche sono simili, soprattutto (forse si può escludere Maze Runner) queste saghe vanno poi ad incentrarsi sulle storie d'amore dei protagonisti. Libri stupendi, certo, ma perché hanno così tanto successo ed una serie originale come la Lorien Legacies, non è molto conosciuta?
Non c'è una risposta oggettiva ed assoluta, ma probabilmente è proprio la differenza che c'è dalle altre saghe ad allontanarla. Nonostante anche qui si abbiano delle storie d'amore, esse non costituiscono l'argomento principale delle azioni e dei pensieri dei personaggi (non di tutti almeno). Non c'è praticamente tregua per i protagonisti, sempre allerta e con il rischio di essere attaccati, l'adrenalina scorre da loro, alle pagine, al lettore e non si può restare tranquilli!
Insomma, come scritto nel titolo dell'articolo, Pittacus Lore (pseudonimo di James Frey e Jobie Hughes) ha creato pura fantascienza, spettacolare ed adrenalinica.
Che dire, dopo aver finito di leggere la serie, quasi ci si stupisce di non poter usare la telepatia od una delle tante Eredità! Allora, siete pronti a leggere la Lorien Legacies?