Susanna Tamaro torna in libreria fra ristampe e nuove uscite!

23.10.2023

Sicuramente almeno una volta nella vita avete sentito parlare del celeberrimo "Va' dove ti porta il cuore" e forse l'avrete anche già letto. Quello che forse ancora non sapete è che Susanna Tamaro è tornata in libreria!

Dopo trent'anni dall'uscita di "Va' dove ti porta il cuore" la casa editrice Solferino ripropone questo successo con una veste tutta nuova, per permettere ai lettori vecchi e nuovi di riassaporare il piacere di questa lettura, ma anche del suo nuovissimo romanzo "Il vento soffia dove vuole".

Ho avuto il piacere di leggere entrambi i romanzi grazie a una collaborazione con Tandem Collective (se non sapete chi sono, ecco il link al loro sito: thetandemcollective.com) e alle loro stimolanti Readalong!

Se anche voi amate le letture intime e riflessive, se anche a voi piace riflettere sulla vostra vita, sul passato, sul futuro, sui propri errori... allora questi libri sono perfetti. Perché? Continua a leggere!


"Va' dove ti porta il cuore": una lettera d'addio e una richiesta di perdono.

Questo romanzo è un flusso di coscienza della protagonista che si rivolge alla nipote col cuore in mano, raccontandosi senza filtri e mettendo a nudo la propria anima. Si spazia dagli errori passati, ai dolori presenti e alle speranze future, per cercare di mettere un punto alla storia di questa donna che ha tirato le fila della propria vita scivolando fra bugie e atti egoistici.

Quella di Olga non è una storia felice, ma sicuramente è una storia che ci sembra viva, reale. Una storia di debolezze umane e di dolore, di delusioni e di speranze.

Attraverso una scrittura immersiva ricca di passaggi profondi costruiti ad arte per sorprendere, questo romanzo parla un po' a tutti noi, permettendoci di empatizzare con Olga riscoprendo il nostro vissuto dalle sue parole.

La scrittura di Susanna Tamaro è semplice e molto scorrevole, il romanzo stesso si fa leggere in pochissimo tempo perché riesce a incuriosire pagina dopo pagina, trascinando il lettore alla ricerca del segreto di Olga celato negli anni e nei ricordi.

Una lettura che ho apprezzato molto e che, soprattutto alla fine, mi ha riempita di maliconia.

"I ricordi tristi sonnecchiano per tanto tempo in una delle innumerevoli caverne del ricordo, stanno lì anche per anni, per decenni, per tutta una vita. Poi, un bel giorno, tornato in superficie, il dolore che li aveva accompagnati è di nuovo presente, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa." (Va' dove ti porta il cuore, Susanna Tamaro)

Un incidente, un ricovero, una vita che all'improvviso si fa più breve: quanti giorni restano a Olga, sola in casa con il cane Buck e i ricordi? Abbastanza, pensa, per condensare quei ricordi in una lettera, da lasciare alla nipote impegnata in un viaggio americano. Queste pagine sono un diario, una confessione, un flusso di coscienza in cui Olga racconta, finalmente, una verità che ha al centro un'ammissione terribile: «Da quando sono nata ho detto una sola bugia. Con essa ho distrutto tre vite». Riga dopo riga si dipana la sua storia segnata da conflitti e disillusioni: genitori duri e distanti, il matrimonio con un uomo anaffettivo, la guerra, gli scontri con la figlia Ilaria e la tragedia della sua morte prematura. Ma anche le gioie e le passioni, un grande amore clandestino e il legame più forte di tutti, quello con la nipote, la bambina a cui ha fatto da madre e che adesso sta cercando di ritrovare, da lontano, nella giovane donna che si è allontanata da lei. «Sei felice? È questo più di ogni altra cosa che mi sta a cuore» le scrive Olga, e in questa domanda accorata c'è il nucleo pulsante della maternità. Nel riversare sulla pagina eventi e sentimenti di tutta la sua esistenza, Olga supera le sue durezze e le sue fragilità, le ribellioni subite e le menzogne raccontate per proteggere chi amava, e passa il testimone di una vita: una grande, catartica verità, un addio e una rosa. Mostrando come la potenza delle parole e dei gesti più semplici possa interrompere le catene con cui il destino ci imprigiona attraverso le generazioni, e renderci liberi.

"Il vento soffia dove vuole": le lettere di una madre che apre il cuore alla propria famiglia.

Questo nuovo romanzo di Susanna Tamaro è stato definito in tanti modi, fra cui il sequel morale di Va' dove ti porta il cuore. Ma perché?

"Il vento soffia dove vuole" cammina sulle impronte del precedente bestseller riproponendo ai lettori il format epistolare e il flusso di coscienza della protagonista. Questa volta il romanzo si articola in tre lettere indirizzate alle due figlie e al marito della voce narrante, Chiara.

Ritroviamo le tematiche già affrontate in Va' dove ti porta il cuore, fra cui le debolezze umane, il mettersi a nudo mostrando i propri errori e soprattutto il mostrarsi completamente, fra pensieri buoni e cattivi.

Se ho apprezzato molto la scrittura più moderna e per alcuni versi più naturale, ci sono meno passaggi che sembrano scritti appositamente stupire, questa volta la protagonista entra molto più prepotentemente nelle parole che racconta. Sono lettere molto egoriferite e a tratti giudicanti; se da una parte si apprezza la schiettezza e il coraggio di mettere nero su bianco eventi molto intimi, dall'altra lo sguardo della protagonista Chiara è troppo tagliente.

Nonostante personalmente non sia riuscita a entrare sempre in empatia con la protagonista, la forza di questo romanzo sta proprio nel suo arrivare al lettore in modo sempre differente. Siamo noi che mentre scorriamo pagina dopo pagina scegliamo come vivere le parole di Chiara e, magari, di ritrovarci in esse.

"La parola è l'unica caratteristica che ci distingue dal resto del vivente. La parola è un privilegio e un peso, ma è anche l'unica strada grazie alla quale possiamo costruire la nostra identità di umani, identità che si basa sulla relazione, soprattutto sulla più complessa delle relazioni: quella con la memoria." (Il vento soffia dove vuole, Susanna Tamaro)

Ci sono momenti nella vita in cui si sente il bisogno di prendersi una pausa e ripercorrere con calma, senza le continue incombenze quotidiane, le tappe della nostra esistenza. Un viaggio che, anche nei momenti difficili e bui, ci ha portato a provare un sentimento di riconoscenza e gratitudine verso chi ha condiviso con noi il cammino, le prove, le epifanie. Così Chiara, alla soglia dei sessant'anni, approfittando dell'improvviso silenzio che avvolge la sua casa in collina, decide di scrivere tre lettere. La prima alla luminosa figlia adottiva, Alisha, ormai ventenne; la seconda alla diciottenne Ginevra, la problematica figlia naturale; e la terza all'amato e solido marito Davide, con il segreto intento che un giorno la farà leggere anche al piccolo Elia, arrivato in un momento di grande crisi familiare. Sono tutte, in qualche modo, lettere d'amore, declinate nei diversi linguaggi in cui si esprime questo sentimento invincibile e misterioso che ci lega indissolubilmente gli uni agli altri, aprendo nel nostro cuore porte segrete che non sapevamo di avere. Trent'anni dopo Va' dove ti porta il cuore, Susanna Tamaro ci riporta all'interno di complesse dinamiche generazionali, regalandoci pagine preziose che sovrastano il vociare confuso di questi tempi. Il vento soffia dove vuole ci cattura, ci consola e ci guarisce.


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